19.4.09

Detenuti di Rebibbia, cuochi nelle tendopoli

SORPRESE / 1

da www.corriere.it (http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_aprile_18/detenuti_rebibbia_cuochi_terremoto-1501198648267.shtml)

SOLIDARIETA' DOPO IL SISMA
Detenuti di Rebibbia cuochi nelle tendopoli dei terremotati d'Abruzzo
Lavorano nelle cucine del carcere, fuori in permesso premio andranno all'Aquila per una settimana

Quattro detenuti del carcere Nuovo Complesso di Rebibbia, esperti nella ristorazione collettiva, hanno chiesto e ottenuto di poter usufruire del loro permesso premio per poter cucinare in una delle tendopoli dell'Aquila . L'iniziativa è stata resa possibile grazie alla magistratura di sorveglianza, l'associazione Volontari In Carcere (Vic) e la Croce Rossa Italiana che hanno potuto realizzare questo progetto di solidarietà.
CUOCHI - Per una settimana i quattro detenuti (3 reclusi e uno in affidamento) che sono impiegati abitualmente nelle cucine del Nuovo Complesso del carcere della capitale, i quali hanno rinunciato ai permessi premio ottenuti per stare con le proprie famiglie, saranno affidati alla Croce Rossa del campo base dell'Aquila e faranno da mangiare per le persone assistite nelle tendopoli allestite dopo il terremoto.

18 aprile 2009

Torno a Rebibbia dopo la Pasqua e scopro tutto questo. Personalmente non c'entro nulla ma mi sento ugualmente coinvolto: P., G.P. e C. sono giovani "ospiti" del reparto dove svolgo il mio ministero e il saperli là a lavorare per gli altri apre come una finestra di ottimismo e di gratitudine.
Non posso fare a meno di sottolineare che, a fronte di questa disponibilità, hanno scelto di rinunciare al permesso-premio che spettava loro per incontrarsi con i propri famigliari (cosa che mi fa apparire doppiamente preziosa la loro scelta..).
Posso anche aggiungere che i loro "compagni" sono orgogliosi di saperli là e che altri, rispondendo all'appello del Cappellano capo, si sono fatti avanti per consentire a questo progetto di prolungarsi ulteriormente... Piccoli segni di risurrezione? Accenni di una conversione in atto? Oppure tentativo furbo di ingraziarsi Magistrati e opinione pubblica (ma non ho trovato nessuna eco di questa iniziativa sulla stampa, a parte l'accenno online...)?
Ho imparato a non fidarmi dei luoghi comuni, preferisco guardare negli occhi una persona e sospendere ogni (pre)giudizio nei suoi confronti almeno fino a quando non posso dire di conoscerla bene. Istintivamente dò credito - forse ingenuamente - a questi piccoli segnali di umanità: non è facile trovarli, oggigiorno, tantomeno in un ambiente come quello del carcere.
Grazie comunque a questi ragazzi! E grazie ai volontari del Vic che li accompagnano con attenzione e fermezza nel cammino di ricupero.
Tanto per chiudere in bellezza: i carcerati che non possono aderire a questa iniziativa perchè non rientrano nei termini di legge, sono stati comunque invitati ad "adottare" una famiglia terremotata per un anno. La risposta è stata immediata e molto concreta, manco a dirlo...


un DonAle ottimista...

1 commento:

dina ha detto...

Bello l'impegno di detenuti nel sociale...credo che è un cammino di conversione...e non spetta certo a me umile donna giudizi sù cose così grandi...ma ogni gesto di amore viene da Dio