16.1.07

dilla a rebibbia che ti spaccano tutto..

quoto da MsnMessenger:

è meglio fare una cosa della quale nn sei convinto che nn farla ed avere rimpianti per tutta la vita
fa mega paura, no....
:D:D:D
dilla a rebibbia che ti spaccano tutto

e poi scopro questa altra citazione:

George Gray

Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è, questa, la mia destinazione
ma la mia vita.
Perché l’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio –
È una barca che anela al mare eppure lo teme.

E.L. Masters, Antologia di Spoon River

Come a dire: fidati di me e spiega le vele, sennò alla fine scoprirai che sono inservibili..

13.1.07

CHE NE HAI FATTO DEL TUO BATTESIMO?

Tormentone irrinunciabile, di questi tempi, a Crema.

Domanda stringente che viene da una persona cui devo molto in questa fase della mia vita, non ultimo il coraggio di fare scelte “altre” rispetto alla normalità dell’esistenza e nonostante riserve ed esitazioni.

Cito:

Noi crediamo e ci fidiamo totalmente
di Gesù di Nazareth,
crocifisso e risorto,
vivente oggi nella sua Chiesa.

Egli è il Figlio di Dio fatto uomo
che ci ha rivelato il volto di Dio e con la sua vita, pienamente umana
ci ha detto chi è davvero l’uomo,
il senso dell’esistenza,
di tutta la storia dei popoli
e dell’universo.
Egli conosce la nostra storia personale: la mia e la tua.

Fidati anche tu:
La fede in Cristo cambia la vita.

[Nella colonna di destra il link al .pdf da leggere o scaricare]

Ascolto che sana

“Si ascolta con tutta la persona. Si ascolta con l’udito, raccogliendo le parole, ponti costruiti per unire le rive che ci separano, e raccogliendo i silenzi, quelli che a volte gridano con il loro scomodo fragore perché sanno di solitudine, ingiustizia e agonia di persone e di paesi interi.”

Un libretto, messo quasi per caso tra le “cose da portare a Roma, ché non si sa mai”, riapre la riflessione sull’ascolto, oggi che torno a Rebibbia dopo tre settimane, e reimmette il mio ministero in questa dimensione quotidiana e feriale ma tanto vera. Non ho dimenticato, stando a Crema, i volti, le parole e gli sguardi di chi ho incontrato nei primi tre mesi di “galera”, così come non potrò dimenticare, a Roma, tutti coloro che mi sono venuti incontro nel tempo delle feste.

“Ascoltate, oggi, la sua voce!” (Sal 94): solo che questo salmo viene proposto dalla Liturgia come prima parola da pronunciare nella preghiera e nella vita quotidiana…ogni santo giorno. Ogni giorno diventa l’oggi in cui Dio mi parla, ogni oggi vengo invitato a vivere nell’ascolto e ad ascoltare per vivere degnamente.