11.11.06

Mc 12,41, desiderio di autenticità

"E sedutosi di fronte al tesoro, Gesù osservava come la folla gettava monete nel tesoro"

Immagine bella: il Maestro che in silenzio osserva i gesti della gente, seduto tranquillamente in disparte.
Lui riesce a vedere ogni gesto nel suo significato vero, legge la vita delle persone che gli passano davanti... I discepoli (che pure sono proprio lì accanto) percepiscono solo il rumore dei gesti, si fermano all'esteriore, non sono capaci di comprendere davvero.

Immagine anche vera: ciascuno di noi, di fronte a Lui, è come un libro aperto. Possiamo sforzarci di far rumore con le nostre monete, attirando l'attenzione di chi si sta accanto, ma Lui legge nel cuore (1Sam 16,7) e conosce cosa custodiamo nel profondo (Gv 2,25).

Immagine impegnativa: nei confronti di Lui e, di riflesso, nei confronti della sorella/fratello che incontriamo a scuola, al lavoro, in carcere o in parrocchia. Desiderio di autenticità e trasparenza, voglia di non barare, ricerca della pazienza nell'ascoltare e nel capire prima di giudicare.

Mica male!

3.11.06

PSL (ovvero Pontificio Seminario Lombardo dei Santi Ambrogio e Carlo in Urbe, per essere completi)


Approfitto del nuovo mese per farvi conoscere la mia casa.

Curioso che, in poco più di trenta giorni di tempo, questa sia diventata la mia casa, eppure è vero: senza dimenticare (è impossibile!) al piasól da Sàn Benedèt, pure questa è "casa", luogo di affetti e amicizia, luogo dove si sta volentieri e con gusto.
A vederla, non è granchè: nella stessa Piazza ci sono ben altri edifici, più storici o adatti ad incorniciare la Basilica.. Eppure dentro ci si sta bene.

La comunità è formata da più di 50 tra preti e diaconi, cui bisogna aggiungere le tre Suore e il personale di servizio.
C'è almeno un sacerdote per ogni Diocesi lombarda (Milano ovviamente domina!), ma ce ne sono anche dal Piemonte, dal Triveneto, dall'Emilia, dall'Umbria, dalla Campania e dalla Calabria, perfino dalla Sardegna! E qualche sacerdote viene da fuori Italia o da fuori Europa addirittura.
La vita di comunità è scandita da non molti impegni, tutti comunque fanno capo alla Cappella (ed è un segno!): ogni giorno, almeno due volte, ci ritroviamo insieme davanti al Signore, per
la Liturgia delle Ore e la celebrazione della Messa (7:15 e 19:15).
Poi i pasti, possibilmente insieme: alle 13:00 e alle 20:00, la colazione dalle 6:30 alle 8:30.
Nel resto della giornata, ciascuno si organizza secondo i suoi impegni di studio: chi frequenta Corsi nelle diverse Università, chi studia per conto suo nella preparazione della tesi.. E in alcuni momenti ci sono proposte a cui si può aderire: film, spettacoli teatrali, concerti, incontri culturali, partita a calcetto.. Di sicuro non ci si annoia!

Il sabato e la domenica ognuno ha un impegno pastorale, in una parrocchia di Roma o nei dintorni: sapete certamente che io vado a "Rebibbia Nuovo Complesso", uno dei carceri di Roma, il più grande. Lì celebro la Messa per un reparto e poi sono a disposizione per quanti desiderano parlare con un prete (detenuti o agenti, non importa): è una esperienza nuova, inconsueta ma bella, sono contento di aver accettato la proposta!

Mi pare che le cose importanti siano tutte qui, non so se devo aggiungere altro. Nel caso, venite a Roma per dare un'occhiata più da vicino.. Non posso ospitarvi al PSL, ma tra qui e la Stazione Termini ci sono molti alberghetti (anche a buon prezzo) e in città non mancano luoghi per mettere le gambe sotto a un tavolo ben fornito!

Saluti!

P.S. Grazie per le visite al blog ma, accidenti, non siate così umili da non firmarvi...!

Tra Santi, morti e pensieri sparsi...

Tu, che sei fuori del tempo, sorridi, o Signore, nel vederci lottare con esso. E Tu sai quel che fai. Tu non sbagli quando distribuisci il tempo agli uomini. Tu doni a ciascuno il tempo di fare quello che Tu vuoi che egli faccia. Non ti chiedo quest'oggi, o Signore, il tempo di fare questo e poi ancora quello.
Ti chiedo la grazia di fare coscienziosamente, nel tempo che Tu mi dai, quello che Tu vuoi ch'io faccia. Amen!
(M. Quoist)

Ci becca spesso, il buon Michel, nel suo stile inconfondibile.. Anche stavolta.
In fondo è quello che chiedo ogni mattina, sia che abbia quattro ore di scuola oppure un incontro in carcere oppure... Quello che il buon Dio vuole che io faccia!
Dare il meglio di me, perlomeno quello che posso fare di meglio ogni giorno: a chi mi sta accanto e, per suo tramite, a Colui che mi chiama.

Con umiltà e pazienza.